Aprile 2025
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Il mito del garage si è spento. Perché i giovani non fondano più startup?

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Non solo chip e TikTok: Pechino punta al Sole
In Occidente uno degli stereotipi più comuni vede la Cina come la patria di chi copia sistematicamente. Tuttavia, gli sviluppi recenti nella ricerca sull'energia da fusione raccontano forse una storia diversa (e non è la sola …).

Accordi monetari cercasi (possibilmente partner inclusi)
Ultimamente si è percepita una certa "emotività" attorno alla possibilità di un nuovo accordo monetario globale guidato dagli Stati Uniti. Negli ultimi anni ci si è ovviamente premuniti di creare le basi teoriche e intellettuali per un cambiamento di tale portata. In questo breve video, però, emergono chiaramente alcune difficoltà operative di un eventuale "nuovo accordo monetario". In particolare, viene sottolineato un aspetto trascurato: per realizzare un accordo occorre essere almeno in due.
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Il 30.04.1803 gli Stati Uniti formalizzavano l’acquisto della Luisiana dalla Francia Napoleonica. A distanza di qualche anno la tentazione sembra ancora forte…
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Il mito del garage si è spento. Perché i giovani non fondano più startup?
Recenti dichiarazioni di Sam Altman, co-fondatore di OpenAI, e Patrick Collison, co-fondatore di Stripe, sollevano un problema importante: nella Silicon Valley non esistono, per la prima volta dagli anni '70, imprenditori sotto i 30 anni. Altman ha osservato: “Qualcosa è andato davvero storto”. Ma qual è il problema?
I giganti tecnologici statunitensi hanno progressivamente eliminato l'innovazione “giovane”, quella in grado di sconvolgere gli schemi. Le Big Tech assorbono le startup potenzialmente dirompenti prima che possano diventare una concorrenza reale. In questo modo, il mercato favorisce la creazione di realtà da acquisire, anziché promuovere la crescita autonoma di nuove piattaforme. Alcuni investitori si riferiscono infatti a una "Death Zone" intorno ai giganti della tecnologia. Detto in altro modo, come dichiarava recentemente un investitore del settore: “Il dominio delle grandi piattaforme ha avuto un effetto significativo sulla cultura imprenditoriale della Silicon Valley. Ha spostato gli incentivi dal cercare di creare una grande piattaforma al creare un piccolo boccone abbastanza gustoso da essere acquisito da uno dei giganti”.
Un altro aspetto rilevante riguarda il calo dei programmatori informatici negli Stati Uniti. Nel 1980 si contavano oltre 300.000 posti di lavoro; durante il boom delle dot-com degli anni 2000 avevano superato i 700.000. Oggi il numero si è dimezzato.
La correlazione con l’avvento dell’AI non è ancora chiara, ma le recenti affermazioni di Zuckerberg, secondo cui “l’AI potrebbe sostituire il lavoro dei programmatori di medio livello”, parrebbero non deporre favorevolmente per la categoria. Anche a livello globale (vedi grafico) si registra un ridimensionamento del settore, presumibilmente in parte dovuto anche a eccessive assunzioni nel passato.
Infine, nuove opportunità offerte da piattaforme come YouTube e TikTok hanno attirato talenti giovani, che ora costruiscono ricchezze significative con barriere d’ingresso contenute. Il caso di Khaby Lame, un giovane italiano di 23 anni con 164 milioni di follower, ne è un esempio (vedi link per saperne di più – Essere e diventare Khaby Lame, il tiktoker più seguito del 2023 - The Adecco Group).
Vi è infine chi teorizza un venir meno dello spirito d’imprenditorialità causato dalle nuove “tendenze” educative dei giovani (quest’ultimo aspetto è oggettivante più complicato da dimostrare al di là di un generico romanticismo passatista). In sostanza, così vorrebbe la teoria, quando neghiamo ai bambini l'indipendenza, li teniamo sempre sotto supervisione e poi diamo loro smartphone e social media che riempiono ogni momento libero della loro mente, riduciamo la probabilità che sognino in grande e costruiscano qualcosa (si negherebbe la possibilità di esplorare il mondo, di sperimentare e correre dei rischi).
Qualunque sia la ragione, è indubbio che in un momento in cui la tecnologia assume sempre più una valenza strategica e “geopolitica” (caratteristiche queste in verità mai state secondarie), cercare di porre dei rimedi a questi “impedimenti” diventa relativamente urgente.