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Numero 8 | Ottobre 2021

Tempo di lettura: 10'

Liquidità: Asset Class o Fardello?

 

“Ti dirò come diventare ricco. Chiudi la porta. Abbi paura quando gli altri sono avidi, sii avido quando gli altri hanno paura.”

–Warren Buffett

Liquidità Asset Class o Fardello?

La mente umana, nel processo decisionale, non è quasi mai razionale: è condizionata dalle emozioni, in particolare, quando si devono compiere delle scelte in condizioni di incertezza.
– Daniel Kahneman, analisi comportamentale

 

Declinando l’analisi psicologica nel mercato, Soros sviluppa la teoria della riflessività: gli investitori non decidono in modo oggettivo basandosi sulla realtà, ma sulla propria percezione di essa. I mercati finanziari rientrano, quindi, nella categoria della realtà soggettiva, ovvero, quella influenzata da ciò che le persone pensano, creando così delle realtà autorealizzanti.

Viviamo in un contesto finanziario anomalo, caratterizzato da una repressione finanziaria che ha azzerato il concetto di rischio e stravolto i canoni classici dell’asset allocation. Il portafoglio bilanciato 60% - 40%, classica scelta di medio/lungo termine per un investitore dal medio profilo di rischio, non esiste più (o perlomeno questa è la narrativa!). Il mondo dei tassi a zero ha portato "il buon padre di famiglia" a ricercare asset sempre più rischiosi, in un contesto riflessivo nato dalla Greenspan Put. Anni di mercati in crescita hanno cambiato il portafoglio medio degli investitori, ma gli stessi sono pronti alla volatilità dei mercati?

Indubbiamente, all’inizio di questa lunga fase di rialzo, i mercati hanno fatto bene il loro lavoro scontando giustamente il salto tecnologico che stava cambiando il mondo. Su questo sviluppo economico reale i mercati hanno costruito buona parte del loro movimento rivalutativo e la degenerazione è avvenuta quando un flusso imponente e continuo di denaro è "piovuto" (Helicopter Money) sul mercato: conseguenza dell’esperimento globale congiunto di salvare un mondo iper finanziarizzato ed iper indebitato, che si è trovato nudo davanti all’evento negativo (Black Swan) di un default "impossibile" (Lehman Moment) che ha negato la falsa sicurezza di un roll over perenne del debito.

Oggi sulla base di questa "easy money" a costo zero, i mercati hanno creato una sorta di realtà autoreferenziale, dove le metriche di analisi sono obsolete ed inutili, i prezzi si reggono su: Fiat paper, la Put delle Banche Centrali, la Zirp e su un fattore rarità.

I mercati sembrano in grado di poter metabolizzare ogni sorta di evento negativo, sia che si tratti dei cambiamenti economici e sociali, sia che si parli dei problemi ambientali o dell’aspro confronto fra le due potenze planetarie (USA e Cina). I mercati vivono in una situazione inquieta ed illusoria detta – TINA (There Is No Alternative).

Il classico investitore che era solito mantenere un cuscinetto di liquidità, ha vissuto la recente storia dei mercati con sofferenza. Incapace di seguire il gioco dei traders, bombardato dai media che enfatizzavano il "nuovo paradigma", ha visto la sua autostima finanziaria crollare ai minimi.

Ha mantenuto ampie disponibilità liquide più per disperazione che per scelta, sperimentando la brutta sensazione di detenere "denaro morto". Ha vissuto i mercati in uno stato di confusione, vivendo una realtà distorta fatta di amarezza per occasioni mancate. I pregi della cassa svaniscono, la liquidità diventa un "fardello" da utilizzare velocemente prima che le cripto o i mercati salgano ancora di più. Pare impossibile, ma oggi, sulla storia degli eventi passati, serpeggia l’idea folle che i mercati non scendano mai e che ogni ribasso sia una buy opportunity.

I mercati non sbagliano mai – le opinioni invece molto spesso.
– Jesse Livermore

In un contesto così anomalo, un ragionamento contrarian non è del tutto inutile: la liquidità, dopo la tempesta che ha vissuto, può tornare ad essere un asset class da pesare in maniera equilibrata e da detenere con il giusto orizzonte temporale.

In un contesto così complicato e fragile, la liquidità non è inutile! Infatti, torna a svolgere il suo compito "diluitivo", riducendo la volatilità in un contesto di rischi crescenti, permettendo di migliorare il ritorno per unità di rischio.

Never underestimate the value of doing nothing.
– Winnie the Pooh

Riscoprire l’importanza della liquidità come asset class resta un gioco costoso, rischioso e fuori moda. Si gioca contro la squadra più forte, eppure questa è la strada che deve percorrere un consulente: riconoscere gli eccessi di mercato, cercare di vedere la realtà per quella che è, avere il coraggio di andare anche contro il pensiero corrente, non per arroganza, ma per svolgere a pieno la funzione che gli compete. È difficile vedere rischi sui mercati, fintanto che le Banche Centrali fanno sentire la loro concreta presenza, tuttavia un mercato concentrato su pochi nomi, sempre più guidato dai flussi, si appoggia su delle "palafitte".

Mentre i mercati giocano sui massimi e gli investitori assumono massicce dosi di rischio, il quadro generale muta, si riapre il discorso dell’erosione del potere d’acquisto. Li si pone il busillis, l’inflazione sarà un "non problema"? Sarà temporanea? Sarà illusoria? Non è la prima volta che il capitalismo cambia: negli anni '20 la deflazione portò la macroeconomia di Keynes concretizzatasi nel New Deal; negli anni '70 l'inflazione crescente vide una soluzione nella teoria monetarista (moneta e conseguenze sui consumi) di Friedman, concretizzatasi con Thatcher e Reagan.

Il mercato, pur cambiando, è sopravvissuto ad entrambe le teorie. Oggi una nuova forma di capitalismo globale basato sulla tecnologia e su nuovi concetti, noti sotto l’acronimo ESG, sta elaborando un nuovo paradigma incentrato su una combinazione di QE, spesa in deficit e "helicopter money". Il tutto condito dalla MMT ove si teorizza la fusione delle politiche monetarie e fiscali.

Ad ognuno il proprio libero e personale pensiero su come affrontare i tempi nuovi, certi che un rimedio vecchio come la liquidità sia da valutare in quanto potrebbe ancora funzionare! Molti operatori enfatizzano il costo che si sostiene nel detenere liquidità, trascurando la sua funzione di protezione del portafoglio ed il costo di protezioni alternative.

Il mondo muta, ma i rischi restano: bisogna pesarli attentamente e saper "soffrire e resistere" per evitare di cadere nei consigli dei falsi profeti dell’investire tutto, subito e ad ogni costo. Spesso questo è un consiglio interessato che nasce da un conflitto d’interesse e dall’adozione di un concetto innaturale, arbitrario e fuorviante, un aggio sulla liquidità detenuta (*).

(*) Paper - Le eccedenze di Liquidità sui Conti Correnti. On the dark Side of the Moon" 31/03/2021. Prof. Angelo Dolmetta Consigliere di Cassazione esperto di Diritto Bancario e Finanziario.

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Le parole assumono significati diversi in base al contesto. I numeri, invece, sono una certezza. Se anche tu ami la schiettezza dei numeri, apprezzerai sicuramente la scheda che abbiamo preparato per te: una raccolta di dati su base trimestrale che ci dice dove siamo e dove stiamo andando.

Buono a sapersi

Tendiamo ad essere ossessionati dal quantificare e misurare tutto. I numeri sono sempre più spesso al centro della nostra società. Finché questo esercizio non si trasformerà in una scorciatoia intellettuale, andrà tutto bene. In questo breve articolo, Visual Capitalist, prova a misurare il livello di felicità nel mondo. Forse non troppo casualmente i Paesi economicamente più forti sembrerebbero essere anche quelli maggiormente felici.

Sempre lo stesso sito ci informa indirettamente che la storia non ha tempo da perdere e i Paesi più felici oggi, potrebbero non esserlo in futuro. I grandi imperi o le aree di influenza, come le nuvole, vanno e vengono (o più spesso nascono e declinano).


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